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Un viaggio in divenire. Tra mappa e territorio

In viaggio a piedi in Molise, la terra che “non esiste”

Sfatiamo subito il detto Molisn’t, il Molise esiste ed è una regione bella e selvaggia. Ci sono borghi nascosti da rocce e da una vegetazione fitta e rigogliosa, piccole perle che si spera vengano valorizzate con l’attenzione e il rispetto che meritano. Ha anche una storia antichissima che parla di Paleolitico, Sanniti e reperti che risalgono a circa 600 mila anni fa!

L’idea di un viaggio a piedi in Alto Molise mi è stata suggerita da una “veterana dei Cammini”, Psicodani. Nate a soli due giorni di distanza, compagne di liceo, ci accomunano curiosità, determinazione e alcune passioni, tra cui viaggiare, la montagna, lo scialpinismo e – ora ne abbiamo la prova provata! – il piacere di camminare.

A inizio Agosto, per sei giorni, lungo quasi centoventi chilometri, su e giù per valli e dirupi, sotto il sole, facendomi spazio tra rovi ed erbacce, senza incontrare nessun altro escursionista, ho rimesso a fuoco alcune cose che mi sento di condividere. Prendi ciò che ti serve e lascia ciò che non senti tuo. Come sempre. Qui non ti parlerò del viaggio nel dettaglio, ma di quello che mi ha regalato in termini di spunti utili anche in ambito professionale.

Per sapere di più sul percorso e le tappe, ti invito a visitare il blog di Daniela che ogni sera ha descritto con tempestività, realismo e ironia le nostre giornate.

Provare a dare un nome alle cose

Più che il termine tradizionale Cammino, in questo caso penso sia meglio utilizzare la parola Trekking o Esplorazione, intesa come “ricognizione geografica di luoghi poco noti o sconosciuti“. Ma è davvero fondamentale trovare un’etichetta per questo viaggio? Le parole sono importanti ma in questo caso preferisco lasciare libertà di scelta.

Mi viene in mente un parallelismo: le difficoltà che molte volte si incontrano nella definizione della job description di una determinata posizione in Azienda o di una libera professione emergente. In estrema sintesi ciò che interessa è capire chi – cosa – come, al di là dei titoli.

Applico questo principio anche per il mio viaggio, prediligendo il contenuto alla forma, cercando di non incasellarlo (magari utilizzando qualche lista) e di considerarlo un’avventura, un’esperienza entusiasmante e inusuale. Seguimi e fammi sapere cosa ne pensi.

Da dove comincia un viaggio

La preparazione dello zaino questa volta non ha richiesto molto tempo, grazie agli accorgimenti appresi negli anni e a una certa abitudine, nonché all’idea di poter ovviare sul posto a eventuali dimenticanze.

Un treno da Milano Centrale a Roma Tiburtina e un bus per arrivare a Isernia, il punto di partenza del cammino. Ho considerato il lungo avvicinamento a tutti gli effetti parte integrante del viaggio stesso. Le regole anti-Covid da rispettare, i documenti da compilare e firmare, la misurazione della temperatura, i viaggiatori composti e attenti in ogni loro movimento. Atmosfera ovattata, nonostante il caldo e l’inizio del mese di Agosto. Allentata la tensione, mi sono accomodata di fronte al finestrino come se fossi al cinema. Davanti ai miei occhi sono passati paesaggi molto diversi, un’Italia variopinta che negli anni ho avuto la curiosità e la voglia di conoscere.

  • organizzazione
  • flessibilità
  • spirito d’adattamento
  • pazienza
  • osservazione
  • ascolto

Questa lista può essere applicata anche alle attività professionali, quando – per esempio – si comincia un nuovo progetto o si va a ricoprire un nuovo ruolo. Si ascolta, ci si informa, si raccolgono e organizzano le informazioni, i punti di forza e di debolezza, si resta vigili e attenti a ciò che accade intorno a noi, al fine di riuscire poi a identificare al meglio risorse e strumenti a disposizione, per rendere più fluido ed efficace il nostro lavoro. Partire per un viaggio, ovunque ci porti, niente altro è che la metafora di mille altre partenze che dobbiamo affrontare nella nostra vita. Un problema di salute, una nuova casa, un trasferimento lavorativo, l’inizio o la fine di una storia d’amore, la nascita di un figlio, il distacco da qualcuno a cui vogliamo bene, solo per fare qualche esempio.

E tu, quanti viaggi hai affrontato nella tua vita fino ad oggi? Da quali hai imparato di più e cosa non rifaresti?

 

La mappa non è il territorio (sarà vero?)

Quest’affermazione è uno dei presupposti principali della PNL (Programmazione Neuro Linguistica), disciplina che ho studiato per alcuni anni, arrivando a individuarne aspetti positivi e possibili limiti. Nelle ore di silenzioso cammino, tra me e me ho pensato che la mappa non è davvero il territorio. Cerco di spiegarti perché:

  • la nostra cartina, studiata ed evidenziata prima di partire, più volte non ha coinciso con i sentieri che abbiamo percorso (molti ce li siamo dovuti inventare di passo in passo)
  • la realtà era spesso molto diversa da ciò che avevamo immaginato, in termini di morfologia, dislivelli e di vegetazione
  • abbiamo dovuto ri-orientarci, interpretare, rivedere e mettere in discussione le nostre idee di partenza, cambiare più di una volta il nostro punto di vista
  • non è stato di certo un camminare “ad occhi chiusi”, al contrario ha richiesto flessibilità, gestione dello stress, capacità di scelta e risoluzione dei problemi

Sbaglio o questa lista può essere applicata anche alle attività quotidiane, personali o professionali? Pensa per esempio a un incarico che ti viene assegnato e che si rivela ben diverso da quanto ti aspettavi. Come reagisci? Entusiasmo e determinazione non sempre sono sufficienti, ma possono incoraggiarci nel mantenere il nostro focus. Con impegno, realismo e una sana ironia possiamo sempre “cambiare in corsa”, ritornare sui nostri passi e ridefinire i nostri obiettivi sulla base della nuova realtà (o di quella che percepiamo come tale) .

Cosa ne pensi, sei d’accordo con me?

Il silenzio che parla

Il silenzio non mi ha mai spaventata, ho imparato a considerarlo amico e consigliere. Ne ho bisogno per ricaricarmi, per riflettere, per prendermi cura di me perché talvolta nessuno può farlo al posto mio. Nel silenzio del mio viaggio, ho ascoltato mille voci: i miei pensieri ingarbugliati farsi fluidi, il vento caldo diventare più sopportabile, le foglie e i sassi sotto le scarpe, i salti dell’acqua nei ruscelli, le vibrazioni degli insetti. Ho seguito il mio respiro, sentito le gocce di sudore percorrermi il viso.

Grazie a tutti questi momenti “di solitudine” ho potuto dare il meglio anche nelle situazioni che richiedevano confronto e scelta.

Quando lavoro da sola a un progetto, mi faccio molte domande sulla validità di ciò che sto portando avanti. Mi manca la presenza di un team per lo scambio di opinioni, ma riesco a dare libero sfogo a tutte le mie intuizioni, a esprimere idee che – in prima battuta- non avrei l’ardire di mettere nero su bianco e presentare ad altre persone. Si tratta di una scrematura che permette di diventare più consapevoli delle proprie capacità e dei propri talenti, per poterli poi mettere a disposizione con maggiore sicurezza.

Ti ritrovi in questo passaggio, dalla solitudine alla condivisione?

Adesso tocca a te

Non serve andare lontano per sperimentare quello che ho voluto condividere in questo post. Lo puoi fare nella tua vita di tutti i giorni. Esci di casa e concentrati su particolari che non hai mai osservato, assapora alcuni cibi della tua terra, guarda i colori che si trasformano con l’arrivo dell’autunno. Lasciati rapire dalle storie belle e semplici di chi abita a pochi passi da te. E – perché no – prova a fare lo stesso sul lavoro. Sarà difficile, ma non impossibile.

Scrivimi qui i tuoi commenti. Ti aspetto.

Buon Settembre e ricordati di iscriverti alla Newsletter, parte tra pochi giorni!

 

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” [Marcel Proust]

 

Se pensi che questo post possa essere utile a qualcuno che conosci, condividilo. Grazie!

 

[Foto di Giovanna Angiolini – Agosto 2020]

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Qualche pagina del mio libro Il quaderno delle Liste – Tra me e me e il video in cui ti spiego come utilizzo le Liste (no, non sono To-do list!).

Giovanna Angiolini
info@giovannangiolini.it

Supporto persone e aziende nei periodi di cambiamento. Sono Life e Business Coach, Formatrice, Consulente Organizzativa e di Business Development. Unisco l'esperienza alla formazione continua. Chi sono oggi è il risultato di molti inizi.